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ACERO RICCIO

Ciao, sono l’Acer platanoides, ma tu puoi chiamarmi ACERO RICCIO.

Già mi conoscevano gli antichi Romani, infatti il mio nome, che significa “a punta”, deriva dalla forma appuntita delle mie foglie ma anche dal fatto che usavano il legno del mio tronco per fabbricare lance. 

E a te piace raccogliere legnetti per costruire qualcosa?

MI RICONOSCI perché ho un portamento arrotondato, la mia chioma è globosa, cioè bella piena come un cuscino.

Le mie foglie sono palmate a 5 lobi (assomigliano alla tua mano con 5 dita) e sono poco profondi e dentati, con la parte superiore glabra (cioè nuda senza peletti) e con lungo picciolo.

E io come faccio a riconoscerti? 

Com’è il tuo portamento, cioè come sei fisicamente? 

E la tua chioma (i tuoi capelli) è liscia o riccia? Corta o lunga?

IN PRIMAVERA puoi vedere i miei fiori che sono di colore giallastro o giallo verdastro, secondo le varietà. Sono raggruppati in infiorescenze erette chiamate corimbi, con 8 stami, che emergono prima della fogliazione. Sono usati dalle api per produrre il miele.

Aguzza la vista: riesci a vedere qualche insetto che mi ronza intorno?

Gli insetti non sempre si vedono ma sicuramente non possono sfuggire alla tua vista le mie samare, che sono i miei frutti e li riconosci perché hanno due piccole ali. Li vedi?

IN AUTUNNO, tra settembre e ottobre i miei frutti maturano e grazie alle sue piccole ali i semini contenuti all’interno possono spostarsi e far nascere una nuova piantina anche molto lontano da me. È in questa stagione che le mie foglie assumono un colore giallo intenso e cadono. 

Raccogli alcune delle mie foglie che trovi sul prato e confrontale con quelle di altri alberi del parco che si spogliano durante la stagione autunnale. È un momento dell’anno in cui puoi esercitarti a riconoscere le gradazioni di colore mettendo in fila le foglie dal giallo all’arancio fino al rosso più intenso. 

SONO UN ALBERO GIOCHERELLONE, perché come ti dicevo mi piace giocare con le api e con il vento, al quale affido le mie samare. 

E tu vuoi giocare con me?

Allarga le tue braccia come se fossero delle ali, chiudi gli occhi e prova a girare su te stesso come un’elica contando fino a 10, poi apri gli occhi.

Sei riuscito a rimanere nello stesso punto di partenza o ti sei spostato?