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MORUS ALBA

Ciao, sono il Morus alba ma tutti mi chiamano GELSO BIANCO.

MI RICONOSCI perché sono un albero non molto alto dalla chioma compatta e larga. Ho bisogno di spazio perchè mi piace allargarmi. Raggiungo i 10 m di altezza e sono molto longevo.

Proietto un’ombra piena e consistente perché ho grandi foglie cuoriformi allungate di colore verde scuro. Le foglie sulla stessa pianta non sono sempre tutte uguali, ma a volte hanno forme leggermente diverse. 

Vuoi divertirti a cercare le differenze?

I bachi da seta si cibavano proprio delle mie foglie che erano il loro piatto preferito. 

IN PRIMAVERA, tra aprile e maggio, spuntano i miei fiori radunati in piccole spighe dense. Sono poco appariscenti ma hanno una particolarità unica nel regno vegetale: gli stami (che sono le parti del fiore maschile), tramite un rapidissimo movimento, liberano il polline. La velocità di emissione è di circa 560 km/h (oltre la metà della velocità del suono) che è il movimento più veloce e rapido conosciuto finora nel regno vegetale.

IN ESTATE maturano i miei frutti, chiamati “mora di gelso”, in quanto assomigliano ad una specie di mora allungata carnosa, biancastra, rosa o violetta, dal sapore dolcissimo. Purtroppo è difficile trovarne in commercio perché non si conservano molto a lungo. 

Ti svelo un segreto: I frutti, chiamati impropriamente more di gelso, sono infruttescenze composte formate dall'unione di un frutto vero e proprio, le nucule, e un falso frutto, che costituisce la polpa. Proprio come le fragole.

Hai mai assaggiato uno dei miei frutti? Chiedi alla mamma di raccoglierne uno bello maturo e di fartelo assaggiare!

IN AUTUNNO perdo tutte le foglie e puoi vedere la mia corteccia che in gioventù è grigio-ocra e quasi liscia, poi bruna e piena di solchi orizzontali. 

IN INVERNO invece sono completamente nudo e devi accontentarti della forma del mio scheletro. In passato i contadini erano soliti capitozzarmi (cioè mi tagliavano tutti i rami piccoli lasciando solo le parti più grosse) quindi, a lato dei campi coltivati, rimanevo tozzo e massiccio. Questa pratica era necessaria per far crescere in fretta tanti rami giovani che avrebbero potuto ospitare i bachi da seta. Infatti, i bachi da seta si cibavano proprio delle mie foglie che erano il loro piatto preferito. 

A proposito di velocità, se vuoi diventare RAPIDO COME ME, ti devi esercitare!

Prova a fare lo slalom andata e ritorno più veloce che puoi tra la fila di noi gelsi, sei pronto?

3, 2, 1… via!!